LE TRE ‘STELLETTE’ DEL RATING DI LEGALITA’ di Sara Vivone

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La nostra Associazione di Promozione Sociale ResponsabItaly sceglie di divulgare questo strumento perché cammina sulla “stessa strada” dei nostri valori. Infatti, riteniamo che stare nella legalità sia la precondizione indispensabile dello sviluppo del nostro territorio e per appartenere al nostro network di Organizzazioni Virtuose.
Iniziamo da alcuni numeri: in Italia, fino al 03 ottobre 2016, si contano 2334 imprese che hanno richiesto ed ottenuto il rating di legalità per la propria attività, di cui solo 21 imprese provengono dalla nostra regione. Ma cos’è in poche parole il rating di legalità? Strumento introdotto nel 2012 dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), il suo scopo principale è quello di promuovere il comportamento etico nell’ambiente aziendale attribuendo un giudizio sul rispetto della legalità, in sostanza rende più agevole l’accesso a finanziamenti pubblici. Giuridicamente parlando, il rating è previsto dall’Art. 5-ter del DL n. 1/2012, modificato dal DL n. 29/2012, convertito con modificazioni dalla Legge 62/2012, e l’Antitrust, con delibera n. 24075 del 14 novembre 2012, di conseguenza ha adottato il Regolamento attuativo del Rating di legalità (fonte: www.giurdanella.it).
Il rating è stato concepito solo per alcuni tipi di aziende, il che significa che non tutti possono richiedere l’assegnazione del rating ma solo determinate imprese che soddisfano alcune particolari condizioni, ovvero:
• l’impresa deve avere sede operativa nel territorio nazionale;
• deve aver raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating;
• alla data della richiesta di rating, deve risultare iscritta nel registro delle imprese da almeno due anni.
Particolarità di questo procedimento è che la richiesta del rating va presentata in via del tutto telematica tramite il portale web dell’AGCM seguita da una pec all’Autorità stessa.
Il criterio che usa il rating è un metodo molto semplice ed intuitivo: usa le “stellette” come misurazione della legalità, tra l’altro un metodo molto in voga nel web. Le stellette che vengono assegnate vanno da una a tre e, come si può intuire, ogni “punteggio” ha un significato diverso:
1 stelletta: viene attribuita nel momento in cui l’impresa interessata richiede il rating e in questo frangente vengono considerate diverse condizioni, ossia:
o l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna né sentenze di patteggiamento per reati tributari;
o non devono essere presenti condanne per reati di mafia né passate né in corso; l’azienda non deve essere destinataria di sentenze di condanna né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato d.lgs. n. 231/2001;
o nel biennio precedente alla richiesta del rating non devono esserci accuse per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori;
o l’azienda non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione;
o l’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie superiori a mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

2 stellette: questo rating viene assegnato quando l’azienda soddisfa almeno tre dei sei ulteriori requisiti fondamentali per accedere al totale delle stellette, ovvero:
o rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
o utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
o possesso di una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;
o l’adozione di misure che garantiscano forme di Corporate Social Responsability;
o iscrizione in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
o adesione a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.

3 stellette: all’azienda verranno conferite il “punteggio” massimo nel momento in cui soddisferà tutti e sei i requisiti. Inoltre viene considerato un surplus se l’azienda ha denunciato reati a danno dell’imprenditore o dei suoi collaboratori seguita da un’azione penale.
Il rating di legalità per ragioni ovvie non dura per sempre ma ha una durata limitata, precisamente due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta; quando viene meno uno dei requisiti fondamentali il rating viene revocato o, nel caso di più stellette, perde una stelletta.
Per informazioni più specifiche vi invitiamo a visitare il sito www.agcm.it, portale ufficiale dell’Autorità Garante in cui sono raccolte tutte le procedure al fine della richiesta del rating e inoltre è presente un elenco delle imprese italiane, costantemente aggiornato, che hanno ottenuto il rating e il suo stato attuale (se è attivo, penalizzato o revocato).

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